Descrizione
«Per andare a prendere la corriera, Luciana doveva fare due chilometri a piedi in salita. La scuola media si trovava a sette chilometri dal paese, dove c’erano solo le elementari. La sua sorellona invece si era fermata alla quinta elementare, ma le sarebbe piaciuto tanto continuare a studiare. Babbo non aveva voluto. –Troppo lontano – aveva detto – e poi sei una femmina».
Nella campagna toscana del 1945 la guerra è appena finita. Restano i ricordi dei bombardamenti e della fame ma c’è tanta voglia di ricominciare.
Matilde ha venti anni e ha interrotto presto gli studi ma la sua voglia di crescere non si è placata. Vuole imparare, capire e discutere dei temi più importanti: la politica, il diritto di voto universale, la libertà delle donne, il diritto di contribuire insieme, uomini e donne, alla rinascita del Paese.
Quando nel 1946 le donne sono chiamate a votare per la prima volta, le strade si riempiono di entusiasmo e si festeggia il primo suffragio universale. Dalle città e dalle campagne tutte accorrono alle urne ma Matilde può solo gioire e attendere.
Servirà ancora qualche mese di riflessioni e dibattiti per arrivare alla maggior età e potersi presentare al seggio nel momento più solenne: il referendum tra monarchia e repubblica del 2 giugno 1946. Quando, finalmente, anche lei potrà esprimere il suo voto.
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