Ormai il Circolo lettura grandi ha preso il via, siamo arrivate a 16 partecipanti più un’altra in ingresso, e, vi confesso, è un appuntamento che è per tutte come una coccola, una stanza tutta per sé.
Dunque per chi non avesse partecipato agli altri incontri e volesse venire al prossimo, non c’è problema, può farlo comunque.
Il nostro circolo di lettura è aperto, accogliente e flessibile.
Dopo la discussione sul romanzo biografico “La scultrice. Vita di Camille Claudel”, di Pia Rosenberger, fra i 5 libri proposti, la quasi unanimità delle partecipanti ha scelto “Niente di vero”, di Veronica Raimo, ed. EINAUDI, febbraio 2022.
Per partecipare al Circolo Lettura Grandi è obbligatoria la prenotazione scrivendo a: info@tuediodesign.it o a.tuedio@gmail.com ed aver acquistato il libro presso la nostra libreria.
Dopo il primo incontro sarà necessario anche associarsi all’APS TUedIO.
Gli incontri si svolgeranno nel Retro Bottega della Libreria, uno spazio riservato e curato per poter conversare in libertà, necessaria la presentazione del green pass.
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Un pò di più sul libro:
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2022
In questo romanzo esilarante e feroce, Veronica Raimo apre una strada nuova. Racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. Niente di vero è la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo.
«Veronica Raimo è l’unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente» – Zerocalcare
«All’inizio c’è la famiglia. Veronica Raimo racconta che, specialmente se si è figlie, quell’inizio combacia con la fine» – Domenico Starnone
«Leggere questo romanzo è una festa. Ma molte pagine sono ferite da medusa: bruciano alla distanza» – Claudia Durastanti
«Veronica Raimo è la compagna di classe delle medie, la figlia della vicina o l’amica della sorella maggiore che ha avuto una vita così simile alla mia da rendere il suo romanzo impossibile da chiudere.» – Alice Balconi per Maremosso
La lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine è sempre lo stesso. L’unica rivoluzione possibile è smettere di piangerci su.
Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l’uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c’era. Veronica Raimo sabota dall’interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All’origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l’impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all’indicibile. In questa storia all’apparenza intima, c’è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell’energia paralizzante che può essere la famiglia, dell’impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dall’intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.
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