Ringrazierò sempre quella stoffa rosa, che una parte di me non voleva usare, per avermi dato l’occasione di conoscere questo meraviglioso testo “C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?” e con lui la splendida, coraggiosa e indomita casa editrice Settenove!

Innanzitutto già il titolo ti incuriosisce mettendo insieme le parole NOIA, PRINCIPESSA E ROSA.

Già, perché principessa più colore rosa è facile trovarli insieme, ma che qualcuno avesse la serenità di dichiarare che è un binomio noioso, banale e stereotipato non era poi così semplice.

Bisogna aver coraggio ad affermare che le convenzioni sono spesso banali e noiose oltre che dannose quando magari decidi di investire sulla pubblicazione di un libro che lo afferma e sai che c’è il rischio che quel libro si troverà su uno scaffale accanto ad un testo sfavillante di rosa-Barbie. Ma il coraggio è ammirevole e pieno di “grazie” perché quando quel testo verrà acquistato da un genitore o un adulto consapevole del messaggio o innamorato delle illustrazioni e finirà nelle mani di una bambina o di un bambino che si ritroveranno in quelle parole, sai che hai rischiato per un giusto fine.

O magari finirà nelle mani di una bambina che, come Carlotta, non si sente “delicata come una rosa”, ma piuttosto curiosa, per niente schizzinosa, ma molto avventurosa. E finalmente quella bambina avrà un testo, una storia, splendidamente illustrata, a dar manforte ai suoi desideri, alle sue spinte interiori.

Ovviamente non vi racconterò come va a finire questa storia, ma vi darò alcuni elementi che do a tutti i clienti e le clienti a cui lo mostro.

La protagonista è Carlotta, una principessa che ha solo vestiti rosa e vive in una stanza rosa, dove ogni dettaglio è rosa. Carlotta pensa che mentre altre principesse non dormono se sotto a cento materassi è posizionato un minuscolo pisello, oppure passano tutti il giorno a baciare rospi al laghetto per trovare il principe azzurro, a lei non interessa né trovare un principe, tantomeno azzurro, né perdere il sonno, bensì le interessa fare cose che gli altri dicevano non si addicessero ad una principessa oltretutto una principessa rosa, come correre, saltare, vestirsi di ogni colore, andare a caccia di draghi e alla ricerca di tesori perduti. Perché lei non si sentiva una principessa rosa, ma, piuttosto, semplicemente una bambina!

 

Ad accompagnare una narrazione bella ed intrigante, splendide illustrazioni molto colorare ed a piena pagina ed anche il testo ha un motivo ed una elaborazione grafica con neretti e cambi di dimensione delle lettere, il tutto a creare un insieme armonico e sonoro anche nel segno grafico delle parole.

 

 

Infine altre poche note sul testo che vi vorrei segnalare:

  • già i ringraziamenti all’inizio del libro sono splendidi;
  • i colori sono importanti tutti, ma quelli assegnati sono solo due: rosa e azzurro;
  • le convenzioni che vi si trovano econtro cui si scontra Carlotta sono materiche (colore), ma anche non materiche (caratteristiche a cui dover corrispondere e talenti e desideri concessi e non concessi);
  • le bambine e i bambini, nella loro deliziosa e pura semplicità sono più saggi degli adulti;
  • mai concedere agli altri di incastrarti in uno schema predefinito se non corrisponde a quello che sei.

Buona lettura dalla libraia!


Titolo: C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?
Autrice: Raquel Díaz Reguera*
Traduttrice: M. Martinelli
Editore: Settenove
Prima uscita: luglio 2013
Età: + 5
Formato: cartonato 22×22
Pagine: 48 p, ill. rilegato
ISBN: 9788890860508
Prezzo: € 16,00
Argomento: Principesse, pari opportunità, uguaglianza, stereotipi maschi e femmine, famiglia, avventure.
Ovviamente lo trovate nella Bottega di TUedIO. Acquista ora.

* L’autrice Raquel Díaz Reguera. È nata a Sevilla ma vive a Madrid. Dall’esordio, nel 2010, ha pubblicato nove albi illustrati di successo. Que hay más aburrido que ser una princesa rosa è il suo primo libro. È autrice di testi e ha composto canzoni per molti artisti, tra i quali: Zucchero, Noa, Nek, Alejandro Sanz, Chayanne.

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